Reiki si può apprendere anche da bambini?
Lorena e Sandro: Ciao a tutti e benvenuti.
Sandro: Oggi volevamo parlare di una cosa che ci è capitata qualche giorno fa, mentre riordinavamo casa. Abbiamo trovato due fogli un po’ particolari. Ci vuoi dire qualcosa di più?
Lorena: Stavo facendo una piccola revisione del materiale Reiki e ho ritrovato due attestati del marzo 2002 dei miei figli, uno di Matteo e l’altro di Davide.
Sandro: Quindi Reiki si può apprendere anche da bambini?
Lorena: Assolutamente sì!
Il consiglio principale è che i bambini siano consapevoli della scelta, senza obblighi imposti da parte dei genitori, in quanto l’apertura è l’accettazione verso la disciplina Reiki è fondamentale.
Inoltre, più i bambini sono giovani più sono puliti e sono canali connessi con l’energia dell’Universo e tutto quello che li circonda.
Non hanno ancora nebbia e sporcizie radice che induriscono i canali energetici, hanno solo le paure assimilate nel tempo di vita, date dalle circostanze e dalle esperienze.
Non sono come noi adulti che, quando iniziamo percorsi energetici, dobbiamo lavarci e scrostarci.
Matteo, per esempio, è molto centrato nella filosofia Reiki, anche se non pratica spesso, però è il primo che quando succede qualcosa mette subito la mano, chiede e inconsapevolmente utilizza Reiki. Lo fa con amore.
Sandro: Diciamo che il tempo gli ha fatto dimenticare con la mente, ma quello che è stata l’esperienza c’è e resterò per sempre.
Lorena: Nonostante siano i miei figli, mi sentono, mi vedono e mi giudicano.
Però quando hanno bisogno si rivolgono sempre a me perché sanno cosa può fare Reiki.
Quando abbiamo fatto il seminario bisognava fare gli scambi Reiki, essendo nei compiti fare i quattro trattamenti scambio con un’altra persona e poi i ventuno giorni di autotrattamento.
Quando c’erano da fare questi scambi mi ricordo che chiedevano Reiki e io, non potendo chiedere un compenso in denaro perché Reiki va sempre ricompensato per essere efficace, gli facevo apparecchiare e sparecchiare la tavola per guadagnarselo.
Quando hanno affrontato il seminario erano in un gruppo di otto bimbi, che hanno fatto delle domande meravigliose.
All’epoca io non ero ancora Master, quindi seguivo la mia Master in ogni seminario e sembrava che in quella casa ci fosse una palla di luce bellissima.
I bambini ci hanno donato tantissima energia, perché loro sono carichi di energia.
I genitori, di solito, vogliono chiudere i bambini: quando uno è tanto vivace, per esempio, si ha l’impulso di volerlo calmare perché disturba.
I bambini però non si fermano così facilmente, perché è la loro natura.
Cercando di cambiare questa natura, li facciamo soffrire. Purtroppo, ad ogni età corrispondono diverse necessità ed esigenze, quindi alle volte non riusciamo a far combaciare il loro modo di essere ed il nostro.
Loro hanno voglia di crescere e di apprendere.
Sandro: E forse, se vogliamo, sono più portati loro verso queste discipline, in quanto noi adulti mettiamo muri e paletti, che ci rendono difficile credere in qualcosa che non tocchiamo o vediamo.
Mentre i bambini non hanno questi preconcetti, quindi sono più predisposti?
Lorena: Calcola che i bambini credono a qualsiasi cosa, proprio perché si affidano all’esperienza di chi gliela dice.
Se un genitore dice che può esistere qualcosa, loro ci credono subito.
Hanno amici immaginari o giocattoli che fan diventare vivi.
Quindi il bambino vive con la sua immaginazione, si affida ed è più unito di noi adulti a tutto quello che esiste e a tutta l’energia del creato.
Sandro: Quindi c’è la possibilità di insegnare a ragazzi e bambini.
Lorena: Fare i Seminari ai bambini è meraviglioso.
Io consiglio, inoltre, che il genitore non partecipi al Seminario insieme al figlio, perché è giusto che il bambino si senta libero di essere sé stesso.
Se avete piacere di portare i vostri figli, o pensate ci sia un bambino che ritenete predisposto, sappiate che si possono organizzare dei seminari apposta.