I benefici di Reiki a distanza
Lorena e Sandro: Ciao a tutti, benvenuti
Sandro: Oggi siamo qui con Lorena per parlare di un argomento tanto insolito quanto carino.
Sono un po’ di sere ormai che, verso le undici e mezza/mezzanotte, Lorena scompare nella sua stanza per poi riemergere dopo un’oretta.
Cosa succede in questo lasso di tempo?
Lorena: Spesso mi chiedono aiuto e utilizzo Reiki a distanza: faccio quindi il trattamento Reiki a una o più persone che hanno bisogno in quel particolare momento, ma che non vivono qui con me.
In questo momento, ad esempio, sto lavorando su una persona anziana che abita fuori Torino.
Mi ha contattata tramite Facebook, scrivendomi che soffre di gravi problemi di deambulazione ed ha una fortissima insonnia.
Sono anni che prende farmaci per prendere sonno, e questo le ha creato una dipendenza.
Ha provato a sospenderli, ma è stata colpita da crisi di tremori e sta molto male.
Inoltre, ha anche perso molto peso, il che le rende difficile la deambulazione.
È una persona molto sola, e questo me lo ha fatta prendere molto a cuore: cerco quindi di darle una mano con amore, con tutto quello che riesco a fare attraverso la conoscenza di Reiki e delle mie parole.
Sandro: Diciamo che è un’ora di lavoro a distanza anziché in presenza, e questo mi consente di ricollegarmi ad una domanda che viene fatta molto spesso: Reiki può essere fatto anche a distanza?
Lorena: Assolutamente sì.
Il secondo livello Reiki ci permette, attraverso alcuni simboli, di superare il tempo e lo spazio.
Si entra quindi in una dimensione dove tutto è collegato e connesso: così riusciamo a metterci in contatto con le altre persone che ci pensano, ci contattano.
Come facciamo io e questa signora?
Innanzitutto la chiamo prima di attivarmi, ci diamo un orario e lei si in posizione comoda sul suo letto, mette una musica rilassante e io inizio il trattamento.
Cosa faccio?
Apro la connessione con lei e le faccio il trattamento, più o meno con le stesse tempistiche di un trattamento manuale in presenza (circa 40 minuti).
La cosa davvero bella è che, a fine trattamento, mi manda dei messaggi dove mi racconta le sue sensazioni.
Ha anche cambiato voce, la sento davvero molto più allegra.
Sandro: Possiamo quindi dire che per una persona che soffre, Reiki può aiutare? Anche se a distanza?
Lorena: Esattamente.
Reiki può aiutare veramente a vivere meglio e oltretutto è una pratica molto rilassante.
In questo caso specifico, il relax causato da Reiki le consentono di prendere meno gocce e di stare meglio.
Io continuerò per tutto il tempo necessario per farla stare molto meglio.
Sandro: Bisogna avere la costanza di continuare, perché questa tipologia di trattamenti non ha un effetto immediato, a differenza dei farmaci.
Lorena: Esattamente.
Il fatto di sentirla meglio, inoltre, mi mette anche in condizione di lavorare in modo più sereno.
Siamo umani, abbiamo sempre i nostri dubbi nonostante il tempo passato all’interno di un cammino.
Ma nonostante questo, ho sempre la voglia di far stare bene gli altri e mi fa davvero piacere che, anche a distanza, Reiki mantiene il suo potere.
Questo è quello che faccio tutte le sere da qualche mese a questa parte.
Sandro: Questa è un’altra cosa interessante: quando facciamo il trattamento ad altre persone, ne traiamo qualche beneficio?
Lorena: Assolutamente sì, perché ogni volta che entriamo in questa dimensione (ovvero quella del cuore) mettiamo a tacere la nostra mente.
Traiamo un grande beneficio perché ci rilassiamo ed entriamo in questo stato di quiete, in questa vibrazione di calma amorevole che ci permette di rigenerarci.
Infatti, dopo un trattamento, a livello fisico e mentale è come aver dormito molte ore: una sensazione riposante, piena di bellezza e gioia.
Sandro: È come un rubinetto che porta acqua pulita: nel dare questo beneficio ad altri esseri, ne trae uno suo pulendosi.
Lorena: Ogni volta che noi attiviamo Reiki, lo attiviamo per il canale ricevente, ma per primo deve passare da noi.
Questo ha un effetto purificante, allontana i pensieri che abbassano le nostre vibrazioni e smantella le preoccupazioni che occludono i nostri canali.
Sandro: Vogliamo quindi concludere con l’ultimo messaggio che hai ricevuto dalla signora?
Lorena: Certamente. “Ciao Lorena cara, ti volevo dare il buongiorno. Ti volevo dire che sto bene. Sei la mia dottoressa tu. Grazie”.